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Abbiamo aspettato un anno. Dopo aver acquistato 100 piante nel novembre del 2023, sono caduti fiumi di acqua in ogni stagione, impedendo all’organizzazione di programmare la piantumazione. Finalmente, all’inizio di questo novembre, WOWnature ha dato il via libera: data di impianto sabato 16.
Ci siamo rimboccati le maniche per organizzare il necessario in meno di due settimane e, almeno parzialmente, ci siamo riusciti. Nei giorni precedenti la piantumazione ci eravamo preparati a una giornata fredda, anzi freddissima. Sapevamo di essere in pochi a causa dei vari impegni personali e lavorativi delle nostre persone, ma eravamo certi di poter presenziare per essere fisicamente parte di un progetto nel quale crediamo fortemente.
Il ritrovo
E così, un piccolo gruppo di persone, fra cui il responsabile progetti Luca Maietti, si ritrova il sabato mattina di buon’ora per recarsi al punto di incontro.
Bardati da neve, in considerazione del preannunciato gelo, raggiungiamo il ritrovo proprio sotto il Grand Hotel Campo dei Fiori, antico gioiello liberty che ha smesso di brillare da molti anni, ma rappresenta un indelebile segno della mutazione dei tempi.
Intorno a noi un folto gruppo di rangers fa da cornice all’organizzazione, regalandoci una sensazione particolare: quella di essere parte di “qualcosa” di inclusivo e articolato. Tanti sconosciuti, ma tutti uniti da un obiettivo comune.
La partenza
Radunati gli organizzatori, i volontari e i partecipanti, la giornata è iniziata con la presentazione del progetto nel suo insieme e il discorso di alcuni rappresentanti delle istituzioni. Era già chiaro in quel momento che l’abbigliamento indossato fosse un po’ esagerato rispetto al clima reale, ma il nostro pensiero era già proiettato alla meta.
Arriva così il momento di partire. Il fitto gruppo, formato da ben oltre 100 persone, infila diligentemente il sentiero. Ci attende una selvatica salita attraverso i boschi retrostanti l’albergo: un tappeto di foglie rossastre struscia ad ogni passo, le fronde dei faggi ci fanno da cappello e il cantare degli uccelli segna il ritmo del cammino.
Pochi minuti e raggiungiamo il “belvedere”, una splendida terrazza a 1.100 metri di altitudine che si affaccia sul lago di Varese e le colline che lo circondano. Si estende fino alle Prealpi a est e sul territorio piemontese a ovest, dove l’orizzonte è dominato dal Monte Rosa coperto di neve. Le montagne sono la nostra vera cornice, insieme a un cielo dal blu intenso, mentre il lago è protetto da una spessa coperta di nebbia, quasi stesse ancora dormendo.
Sulla terrazza, lo staff di WOWnature, con lo sfondo di un bianco manto di nuvole, ci racconta la storia dei boschi, i problemi affrontati e le crisi impellenti, quasi a voler aggiungere motivazione a quella che già abbiamo. Accanto a noi tutti ascoltano, qualcuno approfitta per mangiare qualcosa, mentre i cani cercano nuove amicizie infilandosi fra le gambe dei presenti. Il sole continua a farci gradita compagnia e la temperatura, ormai è chiaro, non è affatto in accordo con il nostro abbigliamento. Le giacche si aprono, si sfilano e finiscono negli zaini; le maniche cominciano ad alzarsi.
Verso la meta
Un gruppetto di bambini viene caricato su un pick-up del parco, è il momento di partire: prossima tappa, la piantumazione.
Il gruppo riparte convinto su una larga mulattiera, davanti a noi 5 km di cammino sotto un meraviglioso sole autunnale. Ora le piante sono più rade, tanti gli spazi rimasti vuoti sui pendii e il terreno smosso a memoria di ciò che c’era e oggi non c’è più. Le persone parlano del bosco, dei danni, degli alberi caduti, del magnifico paesaggio che ci circonda, del sole. Qualcuno racconta le differenze della sua giovinezza, abbandonandosi ai ricordi; altri si fermano per immortalare l’attimo e poterlo rivivere, altri ancora si godono semplicemente il silenzio e l’aria fresca. Un pick-up ci raggiunge e ci supera, questa volta carico di vanghe.
E’ un’esperienza bellissima: decine e decine di persone passeggiano sfiorando la pelle del gigante che ci ospita, con un profondo senso di rispetto e gratitudine. Sono tutte qui per lui. Noi osserviamo questa scena, anzi la viviamo, e per un momento non solo ci sentiamo rilassati e tranquilli, ma anche parte di quel gruppo di sconosciuti che insieme vuole fare qualcosa di bello. Tutti sorridono, come si conviene in un momento di festa.
La piantumazione
Passo dopo passo arriviamo alla meta, e un capannello di persone è già radunato in attesa degli ultimi. Gli spogli e ripidi pendii si contrappongono alla mulattiera affollata dove le persone, i mezzi e le attrezzature si confondono. Si respira una certa emozione da parte di tutti, i bambini saltellano eccitati e i più grandi indagano con lo sguardo alla ricerca delle tanto attese piante.
Gli organizzatori riprendono la parola, ci forniscono le istruzioni su come effettuare la piantumazione, qualche raccomandazione e infine la divisione in gruppi per distribuire gli alberi in diversi punti precedentemente identificati, ripuliti e preparati.
Finalmente è il momento di mettere a terra le nostre adorate piantine. È tempo delle foto di rito, con le mani sporche di terra e le ginocchia affondate nel terreno. Sorridiamo tutti, felici di essere arrivati a quella meta che stavamo aspettando da ore. Dopo qualche minuto di lavoro non ci resta che goderci un attimo la vista del lavoro fatto, osservare le foglioline di quelle piccole vite vibrare nel vento con lo sfondo del nostro lago che si fa lentamente più definito.
Un ultimo scatto ed è il momento di rientrare. Altri 5 km ci aspettano con le giacche sotto braccio e gli zaini in spalla. Dietro la schiena lasciamo il silenzio restituito alla fauna, mentre dentro abbiamo la soddisfazione di aver fatto qualcosa di vero per aiutare il nostro territorio.
È stata davvero una bella esperienza.
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